Martedì 17 settembre (ore 21), “The NELKEN Line” ha avuto un’anticipazione con la proiezione al Cinema Faraggiana di “Pina”, il film con cui Wim Wenders ha voluto offrire un suo personale tributo a Pina Bausch. Ingresso gratuito.
Quello che doveva essere il primo film d'autore in 3D con Pina Bausch, è diventato dopo la sua morte improvvisa (3 giugno 2009) un film su e per Pina. "Ogni volta che vedo una sua coreografia, anche per la centesima volta, ri-imparo che custodiamo un tesoro nel nostro corpo: la capacità di esprimerci senza parole. E quante storie possono essere raccontate senza una sola frase" (Wenders). Oltre a brani tratti da Le sacre du Printemps (1975), Kontakthof (1978 / 2000 / 2008), Café Müller (1978), Vollmond (2006), contiene immagini della sua vita privata e riprese in 3D di alcuni membri della compagnia che nella primavera del 2010 danzarono in memoria di Philippine Bausch seguendo il suo metodo: alle sue domande critiche e appassionate rispondevano con brevi "a solo" improvvisati, da lei usati come punto di partenza per le sue coreografie. Il regista/produttore si è servito di collaboratori storici del Tanztheater (lo scenografo Peter Pabst, la costumista Marion Cito, i direttori artistici Dominique Mercy e Robert Sturm), ma anche dello stereografo Alain Derobe, di François Garnier, pioniere di computer-graphic , della fotografia di Hélène Louvart, delle musiche di Thom Heinrich, dei produttori Gian-Piero Ringel e Erwin M. Schmidt. Grazie a loro il film sopravanza tecnicamente Avatar . Contrariamente al solito, le cineprese non sono davanti al palcoscenico, ma in mezzo ai danzatori: danzano con loro. Ha anche spettacolari sequenze in esterni: strade, foreste, pendii montani, paesaggi industriali, sotto e dentro la monorotaia sospesa di Wuppertal. Per chi non ha mai visto dal vivo Pina Bausch, è un film abbacinante. Oscar europeo come documentario.